Salta al contenuto principale

A09 Emigrazioni e politica

L’unificazione italiana si compie nel momento in cui milioni di italiani lasciano la penisola: è il periodo noto come “grande emigrazione”, che durerà fino all’inizio della Prima guerra mondiale.

Il dibattito parlamentare rispecchia le diverse interpretazioni del fenomeno, considerato ora come un problema ora come una risorsa. La prima guerra mondiale rappresenta una cesura, in seguito alla quale con l’affermarsi del regime fascista l’emigrazione viene strumentalizzata e incanalata verso le zone interne e le colonie. Dopo la Seconda guerra mondiale riprendono i flussi migratori verso l’estero: si apre la stagione degli accordi bilaterali tra l’Italia e gli Stati che accolgono i lavoratori italiani.

Cresce intanto, fino agli anni Settanta, il movimento migratorio da sud a nord della penisola, in particolare verso le città del triangolo industriale (Milano, Torino, Genova). Dalla metà degli anni Settanta del Novecento l’Italia inverte il suo flusso migratorio e da paese di emigrazione diventa paese di immigrazione, un fenomeno che continua ancora oggi, parallelamente alla ripresa del movimento in uscita degli italiani, soprattutto all’interno dell’Unione europea, a partire dal secondo decennio del nuovo millennio.

I visitatori soni invitati a camminare lungo una linea del tempo in cui vengono ripercorse le principali tappe del dibattito politico, la nascita di una legislazione dedicata alle migrazioni e gli effetti sulla vita degli italiani e delle italiane. Possono poi entrare nel “teatro della politica” dove attraverso una installazione multimediale immersiva vengono presentate le diverse prese di posizione politiche nel corso dei decenni.

Linea del tempo

  1. 1861

    Nasce il Regno d’Italia. Il Ministro degli Interni spinge a negare il passaporto a chi non ha il denaro per il viaggio o a chi espatria non per lavoro.

  2. 1888

    La Legge Crispi del 30 dicembre proclama la libertà di emigrare, regola l’attività degli agenti di emigrazione e disciplina il contratto di trasporto marittimo. Le donne sposate possono partire ma solo con l’assenso del marito.

  3. 1901

    Con la legge “Disposizioni legislative sull’emigrazione” l’emigrante acquisisce diritti. È istituito il Commissariato Generale dell’Emigrazione, nascono uffici di assistenza e ispettori nei porti di partenza.
     

  4. 1908

    A Roma si svolge il primo Congresso degli Italiani all’Estero, durante il quale viene chiesto il diritto di voto per gli emigrati.

  5. 1919

    Il “Testo Unico dei provvedimenti sull’emigrazione e sulla tutela giuridica degli emigranti”, abolito nel 1928, introduce il passaporto rosso per espatriare per lavoro

  6. 1927

    Abolito il Commissariato generale dell’Emigrazione si crea la Direzione Generale degli italiani all’estero. Si cerca di nascondere problemi economici che spingono gli italiani a lasciare l’Italia.

  7. 1931

    Il fascismo limita l’emigrazione verso l’estero indirizzandolo verso le colonie. Istituiscono il Commissariato per le migrazioni e la colonizzazione interna.

  8. 1938

    La Germania nazista e l’Italia fascista stipulano il primo accordo di trasferimento di manodopera italiana: oltre 500.000 italiani si recano nel Reich tra il 1938 e il luglio 1943.

  9. 1946

    Dopo la seconda guerra mondiale riprendono i flussi migratori interni e verso l'estero, cominciano gli accordi tra Stati, tra cui la Francia.

  10. 1948

    Il 1° gennaio entra in vigore la Costituzione della Repubblica italiana. L’art. 35 “riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero”.

  11. 1960

    Le migrazioni interne sono verso Roma e verso il triangolo industriale del nord. Si spostano oltre 3.700.000 persone.

  12. 1973

    Cambia il saldo migratorio in Italia: per la prima volta il numero di persone che espatriano è minore rispetto al numero di chi rientra. Aumentano anche le presenze di cittadini provenienti da paesi di tutto il mondo. 

  13. 1976

    Nasce il Comitato interministeriale per l’emigrazione. Le Regioni istituiscono proprie consulte e comitati per sostenere i propri cittadini residenti all’estero.

  14. 1990

    L’Italia firma gli Accordi di Schengen per i quali è prevista la libera circolazione delle persone tra paesi aderenti. Si istituisce anche l’AIRE, Anagrafe Nazionale della popolazione italiana residente all’estero. 

  15. 1992

    Il trattato di Maastricht segna la nascita della cittadinanza europea: nei paesi membri c'è libertà di movimento. Si estende ai discendenti degli emigrati la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana

  16. 2001

    Si estende il voto ai cittadini italiani all'estero. La Circoscrizione Estero è divisa in quattro ripartizioni: 1) Europa, 2) America Meridionale, 3) America Settentrionale e Centrale, 4) Africa, Asia, Oceania e Antartide.
     

  17. 2022

    Al 1° gennaio 2022 i cittadini italiani iscritti all’AIRE sono 5806068, il 9,8% degli oltre 58,9 milioni di italiani residenti in Italia.